Mi segnalano dalla regia una bottega artigiana che, avendo “un solo punto vendita”, “per agevolare i propri clienti…ha aperto il proprio negozio virtuale”.
Tra l’altro le scarpe Regina sono particolarmente glamour, “fatte a mano…in numero limitato” e le foto pongono l’accento sul loro design ricercato e unico.
Fin qui case study di (micro) shop online perfetto, bravi bis!
A rovinare la poesia però arriva un terrificante e scoraggiante processo di acquisto.
Alla faccia di Magento, dell’area riservata, della lista dei desideri, dell’interfaccia intuitiva nel wizard di pagamento, del carrello facile da riempire e della velocità di checkout.
Forse quelli di Regina hanno talmente fiducia nella qualità del loro prodotto che non temono il tasso di abbandono. O forse ignorano che potrebbero decuplicare il fatturato online se il loro sito offrisse un vero e-commerce.
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